Fabbri 1905: il patrimonio italiano del gusto: Oggi anche al servizio del sociale

Fabbri è più di un’azienda, è una di quelle opere d’arte del gusto che hanno contribuito a rendere famosa l’Italia.

Fabbri è più di un’azienda, è una di quelle opere d’arte del gusto che hanno contribuito a rendere famosa l’Italia. La scritta blu e bianca è in grado di emozionare gli abitanti della Penisola facendoli tornare di colpo bambini, a quel mondo di sciroppi rinfrescanti o di gelati guarniti da dolcissime amarene che premiano le fatiche del gioco. Fabbri è un’esperienza che va compiuta, se si vuole scoprire il lato dolce di questa realtà dai mille gusti: il vaso di ceramica con le amarene Fabbri fa parte del paesaggio italiano da quando Gennaro Fabbri e la moglie Rachele inventarono quella geniale ricetta nel 1915, dieci anni dopo aver fondato l’azienda. Cinque generazioni e più di cent’anni dopo, quel vaso è diventato un ambasciatore dello stile e del gusto italiano nel mondo e Fabbri un’azienda da oltre mille prodotti, tutti però ispirati alla qualità artigianale di quei primi passi di più di un secolo fa e alla volontà di donare a piccoli momenti di felicita”. Oggi, infatti, chi si siede in un locale italiano per partecipare al rito collettivo dell’aperitivo o per godersi una coppa di gelato nel dehor di qualche piazza rinascimentale ha buone possibilità di incontrare e degustare piacevolmente almeno un prodotto Fabbri: sciroppi, ingredienti per il gelato e per il mondo dolciario, per i cocktail e la liquoristica affiancano da tempo la mitica Amarena. Ingredienti che sono alla base anche delle più note specialità italiane: impensabile, ad esempio, degustare una zeppola di San Giuseppe senza un’Amarena Fabbri. C’è qualcos’altro di tipicamente italiano però che trascende il gusto ed è la passione che sanno metterci le imprese familiari del Belpaese nel preservare la loro tradizione. E’ una dedizione al lavoro e a fare le cose bene, oltre che buone, partendo dai piaceri semplici della vita. Ma non c’è vero piacere senza condivisione. Non un semplice modo di dire in Fabbri, ma una forma mentis che si carica ogni anno di nuovi contenuti. L’azienda è impegnata su molteplici fronti, tutti riconducibili ad una matrice comune: valorizzare le persone e il loro talento, vero patrimonio della tradizione italiana.

 

Un’azienda rosa. Fabbri e il valore aggiunto femminile.


Forse pochi sanno che l’Amarena Fabbri è stata inventata da una donna. Correva l’anno 1915 e Rachele Buriani, moglie di Gennaro Fabbri, giovane imprenditore che 10 anni prima aveva dato vita alla Premiata Distilleria G. Fabbri, creava la ricetta della “Marena con frutto”, traendola dalla tradizione contadina che insegnava ad esaltare il sapore di quei frutti asprigni rendendoli appetibili. Un'idea geniale e golosa che ha trasformato un semplice prodotto della natura in un'icona di gusto e di stile, dando vita ad un mito.
A più di 100 anni dall’invenzione dell’Amarena, Fabbri ha deciso di rendere onore alla sua anima femminile, promuovendo progetti di emancipazione e di valorizzazione del ruolo delle donne nella società. Fabbri, consapevole del valore aggiunto femminile in termini di competenze, creatività, sensibilità, professionalità, è impegnata su importanti progetti dedicati alle donne lavoratrici - o aspiranti tali.


1) Lady Amarena – Non è una professione per donna?
 

Nato nel 2015 per festeggiare il centenario della mitica “Amarena”, Lady Amarena è ancora oggi l’unico concorso internazionale esclusivamente dedicato alle signore dei cocktail, le barlady. Un universo numericamente minoritario ma agguerrito, che sta portando uno spirito di innovazione nell’universo della mixology. Sono sempre più numerose le donne che si classificano ai primissimi posti dei più prestigiosi concorsi internazionali di bartending, ma il cammino delle “Lady” del bar non è quasi mai semplice: per arrivare a conquistare lo shaker molte di queste professioniste hanno dovuto lottare – e continuano a farlo – per dimostrare di essere “all’altezza”, superando molti pregiudizi. Lo testimoniano le storie di alcune delle partecipanti alla 5a edizione di Lady Amarena che ha visto superare quest’anno le 4 mila iscrizioni dai 5 continenti. L’edizione 2019 si è caratterizzata, infatti, per una vocazione sempre più internazionale: sono infatti 8, oltre l’Italia, i titoli nazionali assegnati - Lady Amarena Spagna, Singapore, Corea, Cipro, Romania, Cina, Nigeria, UAE – ai quali si aggiungono quelli per il “resto del mondo”, con 3 professioniste selezionate da un Global Desk Jury sulla base delle ricette pervenute sulla piattaforma del concorso. In totale 12 “signore del mixer” che si sono contese lo scettro di “Lady Amarena 2019” nella finalissima bolognese del 16 settembre 2019, vinta dalla cinese Liu Ting Zheng, detta “Tammy Liu”.


2) - Il gelato rende libere


Libere di sognare un futuro oltre le sbarre della cella, libere di ricostruirsi un’esistenza onesta, perché dal carcere dovrebbe uscire una persona pronta a reinserirsi in società. Fabbri crede nel potere rieducativo del lavoro e nell’importanza di offrire una concreta possibilità di riscatto a chi ha scontato la propria pena. Così dal 2017 l’azienda organizza corsi base di gelateria artigianale per donne detenute nell’ambito di un programma frutto della firma di un Protocollo Nazionale tra Ministero della Giustizia e l’associazione Soroptimist International che dal 1921 si fa carico di progetti volti a far progredire la condizione femminile nella società. Il corso ambisce a fornire il training più̀ completo per un futuro inserimento professionale nel settore della gelateria, grazie all’esperienza di una delle scuole più̀ note in Italia: la Fabbri Master Class che da oltre vent’anni forma e aggiorna maestri gelatieri e pasticceri in Italia e all’estero. In tre anni sono state formate detenute delle carceri di Bollate, dell’Istituto a Custodia Attenuata per Detenute Madri di Milano, della Casa Circondariale di Mantova, della Casa Circondariale di Vigevano, della Casa Circondariale di Bologna e dell’Istituto a Custodia Attenuata per Madri di Torino.


Fabbri e la ricerca scientifica


1) AIL Il sodalizio tra Fabbri 1905 e AIL (Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma ONLUS) nasce nel 2015, in concomitanza con le celebrazioni per il centenario della sua Amarena. Un sodalizio fatto di sostegno economico, ma anche impegno comunicativo portato avanti con nuove formule e linguaggi per coinvolgere e sensibilizzare il pubblico più giovane, il più colpito da questo tipo di tumori.


Il gusto amaro della leucemia


“Il gusto amaro della leucemia” amplia le nostre conoscenze sui meccanismi di sviluppo della leucemia.
La ricerca, condotta dalla dottoressa Valentina Salvestrini, biologa del laboratorio di Terapia cellulare coordinato dal Dott. Antonio Curti nell’ambito dell’Istituto “L. e A. Seràgnoli”, diretto dal Prof. Michelo Cavo, è stata sostenuta da Fabbri 1905 e ha permesso di scoprire che anche le cellule leucemiche esprimono i recettori del gusto. In particolare, la loro stimolazione da parte di molecole amare induce una modulazione dell’espressione genica nonché una inibizione di importanti funzioni cellulari quali la proliferazione, il metabolismo e la capacità migratoria delle cellule leucemiche. Questi risultati sono un primo passo per approfondire un potenziale meccanismo d’azione di funzionamento delle cellule leucemiche per lo sviluppo di nuove terapie.


Cockt-AIL


Si dice che la beneficienza si fa in silenzio. E forse il silenzio è ancora più forte quando si nasconde dietro alla vivacità di un bar. Perché si possono mandare messaggi molto seri anche con allegria. Con questa intuizione Nicola Fabbri, amministratore delegato dell’azienda, ha dato vita nel 2015 a Cockt-AIL, contest itinerante sostenuto da Aibes (Associazione italiana barmen e sostenitori) che da allora vede sfidarsi a colpi di shaker barmen e barladies da tutta Italia, in una gara di solidarietà: il traguardo è infatti raccogliere fondi per AIL – Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma. Durante le tappe del tour i drink della Cockt-AIL Competition e quelli preparati dai guest Bartenders sono battuti all’asta e il ricavato viene devoluto alle Sezioni AIL presenti. Oltre a raccogliere fondi, le tappe hanno permesso di sensibilizzare il pubblico giovane sull’incidenza dei tumori del sangue e dei linfomi, che colpiscono soprattutto questa fascia d’età, e portare alla luce l’opera di AIL nel supportare l’assistenza alle persone colpite da questa patologia e l’impegno nella ricerca scientifica.


La bellezza. Fabbri per l’arte.


Creatività, buon gusto, stile, design. Valori portabandiera del made in Italy nel mondo, incarnati da un vaso di ceramica bianco dagli inconfondibili arabeschi blu. Se Fabbri è entrata nell’immaginario collettivo degli italiani – e non solo – parte del merito è dovuto all’iconografia bianca e blu del vaso Amarena.


E in principio fu un regalo


Il connubio arte – Amarena ha del resto origini antiche. Il celebre vaso fu infatti un regalo che Gennaro Fabbri fece alla moglie Rachele per ringraziarla del fatto che la sua ricetta a base di amarene, la "Marena con frutto", fosse stata l'origine di un nuovo prodotto di successo. Il vaso, dapprima richiesto al celeberrimo artigiano bolognese Angelo Minghetti, fu presto sostituito da quel contenitore a corpo sagomato in bianco e blu, originale creazione del grande ceramista Riccardo Gatti di Faenza, che riprendeva forma e decori dall'arte cinese nel disegno "alla porcellana" che si rifaceva agli antichi ornati di origine orientale. La preferenza per il geniale artista faentino non fu casuale: la sua produzione si distingueva infatti per l'elevata qualità e la costante inclinazione alla sperimentazione e alla ricerca, valori che hanno da sempre contraddistinto lo spirito Fabbri.


L’Amarena al MoMa di New York


E oggi proprio quel vaso, diventato simbolo del gusto italiano nei cinque continenti, è entrato al MoMA Design Store di Soho, New York, lo shop collegato al più prestigioso museo di arte moderna al mondo, che dalla metà del secolo scorso gioca un ruolo primario nel definire e promuovere il valore del vero design.
Il vasetto opaline bianco e blu di Amarena Fabbri è infatti apparso, dal 7 agosto al 29 settembre 2019, nello spazio Pop Up del MoMa Design Store dedicato al Progetto Fattobene, piattaforma ideata da Anna Lagorio e Alex Carnevali per riscoprire e celebrare quegli oggetti di uso quotidiano, nati dalla creatività dei designer italiani, che hanno fatto la storia del nostro Paese, accompagnando e servendo intere generazioni. Un’attenta selezione di circa 150 oggetti, rigorosamente “made in Italy”, ideati e prodotti tra la fine dell’800 e gli anni ’70 del secolo scorso. Un omaggio al saper fare italiano e al vero design senza tempo.

 

Fabbri1905 in breve -Tradizione e artigianalità, ma anche slancio innovativo, spirito visionario e attenzione al sociale e alla sostenibilità. Sono le anime che convivono nell’ “Azienda dell’Amarena”: familiare – siamo oggi alla 5° generazione - fortemente radicata sul territorio bolognese, ma anche holding che esporta oltre 1300 prodotti in più di 100 nazioni, senza mai trascurare l’impegno verso la società, l’ambiente e la ricerca.
La Fabbri viene fondata nel 1905 dal giovane Gennaro che avvia una piccola distilleria per produrre liquori a Portomaggiore, Ferrara. Pochi anni dopo la sede sarà spostata a Bologna, Borgo Panigale, dove ha sede tuttora. Le amarene arrivano dieci anni dopo, su intuizione di Rachele moglie di Gennaro Fabbri, artefice di un prodotto diventato uno dei simboli del gusto made in Italy nel mondo. Saranno proprio le “invenzioni” e lo spiccato spirito innovativo a far maturare un’azienda che ha contribuito ad aprire nuovi mercati, come quello degli “Sciroppi inventa bibite” o dei “Cremolati” per fare il gelato. La ricerca continua di novità procede parallela al costante rigore con cui vengono trattate le materie prime, all’attenzione alla sicurezza, alla qualità, al gusto e alle esigenze del consumatore, come testimoniano le linee dei prodotti gluten free, senza lattosio e vegan, le certificazioni Kosher e Halal e la rispondenza dei prodotti all’IFS (International Food Standard) e al BRC (British Retail Consortium).
La produzione oggi è organizzata su 17 linee e divisa in tre Business Unit: pasticceria e gelateria artigianali, con prodotti per tutte le esigenze degli artigiani del dolce, il mondo del fuoricasa, con un’offerta di soluzioni e servizio rivolta ai professionisti della ristorazione e del bar. Tutto il know-how espresso sui mercati professionali viene portato anche nel largo consumo, dove Fabbri è leader indiscusso di mercato con prodotti come la sua Amarena e gli sciroppi.